martedì 11 settembre 2012

11) Carrion de los Condes - Bercianos del real camino

OGGI

Avanzo nel deserto ed è fantastico. Prima al buio, poi illuminato dai primi raggi di sole. E' deserto perché l'unica traccia di presenza umana sono i campi coltivati.

Davanti a me, una figura sottile oscilla da un lato all'altro del cammino. Vedo che si volta spesso a guardarmi.

E' ancora lontana.

In mezzo alla strada c'è uno scarponcino abbandonato.

L'essere davanti a me continua a sbandare. A vederlo così ha i piedi stranamente piccoli, come se fosse scalzo.

Mi avvicino. E' decisamente un uomo.

Calzoni corti. Giacca a vento. La testa nascosta nel cappuccio rosso.

"Il matto del cammino" penso.

Non è scalzo. Ha i sandali. E deve fermarsi continuamente per far uscire i sassi che gli si infilano sotto i piedi.

Mi avvicino. Vedo i ricci uscire dal cappuccio. Guardo quella faccia giovane, tenera e un po' spaventata. Una faccia che conosco. "Ciao, Pietro".

IERI

Di mattina, nella nebbia, la signora sudafricana che vive a Vancouver mi racconta di questo giovane doctor in training che nel piccolo albergue senza corrente elettrica ha inciso e disinfettato le piaghe del padre quasi ottantenne.

Poco più avanti, avvistiamo un ragazzo che scrive sdraiato in un campo. "I know him" sussurra, e si ferma a salutarlo lasciandomi libero di continuare da solo.

Fermarsi a Carrion è una scelta, il modo migliore per affrontare il deserto. E' un caso, invece, che ci ritroviamo tutti e tre in cucina: io, il ragazzo che scriveva in mezzo al campo e il giovane medico. E' pure un caso che si sia tutti italiani.

Improvvisiamo una carbonara. La carbonara più cattiva del mondo. Col prosciutto cotto a cubetti e il fontal grattugiato.

Ci scambiano storie di cammino. Ridiamo di Andrea che per un giorno è stato protagonista dei racconti fatti sulla strada. Prendiamo in giro Pietro che fin dal primo giorno è perseguitato dalle cimici dei materassi ed è ormai noto col nome di Pellegrino Pulcioso. Parliamo di quello che capita, di cosa abbiamo lasciato a casa.

E' una bella serata.

Poi andiamo tutti a dormire.

OGGI

Pietro ha 19 anni. E' uno scout. Vuole diventare un dottore di quelli poveri che salvano le vite.
Questa mattina è partito alle cinque ma la sua lampada ha smesso subito di funzionare, così ha dovuto continuare al buio.

Non può mettere le scarpe perché sono ancora bagnate dopo l'ennesimo lavaggio anti cimici. E anche i suoi vestiti sono ancora umidi.

Ha l'aria di uno a cui non dispiacerebbe parlare con un amico. Anche se solo con un amico di giornata.

Rallento il passo, gli offro una magdalena, le brioche che qui mangiamo in continuazione. E cominciamo a parlare. Per 50 chilometri.

Il cammino, certi giorni, è diverso da come te lo aspetti.

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