sabato 29 agosto 2009

Una domanda e un dubbio

Distrutto, dopo due ore di pesi, entro nello spogliatoio. Bellocomeilsole è subito dietro la porta, a torso nudo: pettorali perfetti, addome scolpito, braccia tornite e dita lunghe che giocano coi bottoni dei jeans ancora aperti. Io sorrido. Lui sorride, con quei suoi denti meravigliosi e gli occhi scintillanti. Nulla di strano, è solo buona educazione. Mi trascino fino all'armadietto, due locali più in là. Mi spoglio e ripiego tutto con cura. Ogni scusa è buona per riprendere fiato e poi ho il complesso della commessa per cui non importa se si tratta di un'arma batteriologica intrisa di sudore, se è fatto di stoffa allora devo per forza trasformarlo in un rettangolo facilmente impilabile. Infilo le mie cose nella borsa. Avvolgo il telo di spugna intorno ai fianchi. Prendo il bagnoschiuma. Chiudo il lucchetto. Mi giro. Ormai saranno passati più di cinque minuti. Inizio a ciabattare verso le docce e lo vedo arrivare. Cammina alla cieca, mentre si infila una Lacoste nera. Quando la testa sbuca fuori dal colletto siamo uno di fronte all'altro, vicinissimi. Lui mi guarda e indicando un lavandino domanda: "È potabile l'acqua?".
Non sono sicuro di aver capito bene. "Scusa?".
"È potabile l'acqua?" ripete.
"Sì, certo... cioè... credo... insomma: io l'ho sempre bevuta...".
"Ah, bene. Grazie".
Mi godo la doccia, l'acqua, il vapore, il profumo di borotalco, la sensazione di fresco. Riemergo bagnato e gocciolante e lo incontro per la terza volta. Il corridoio è stretto, il silenzio imbarazzante. Non sapendo cos'altro fare gli chiedo "Era buona l'acqua?".
"Buonissima -risponde lui- mai provato di meglio".
E qui mi sorge il dubbio. Quelli belli come il sole, con la passione per l'intimo di Calvin Klein e le calze della Gallo, sono anche così idioti da pensare sul serio che in una palestra con bar, piscina e fontanelle in ogni angolo ci sia un impianto di acqua velenosa che fornisce solo lo spogliatoio maschile? Oppure abbiamo trovato uno così imbranato che è persino più imbranato del sottoscritto? Oppure sono io che, vittima della la disidratazione e gli effluvi del bagnoschiuma, mi sono immaginato secondi fini che non c'erano né mai ci saranno?


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Distanza:
26,040 km
Tempo:
2 07' 00''
Velocità media:
12,30 km/h

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1.612,345
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3.134,718

giovedì 27 agosto 2009

Mi sono trasferito

Ho un enorme letto a soppalco, un divano letto a due piazze, una marea di lenzuola e sono due settimane che dormo per terra. Ho ancora un milione di cose da sistemare ma faccio sogni bellissimi.
Distanza:
17,480 km
Tempo:
1 22' 00''
Velocità media:
12,79 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.621,425
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3.121,570

martedì 4 agosto 2009

Hey, I put some new shoes on...

Nike Air Pegasus+ 26: 338 grammi d'aria. Come correre tra le nuvole.

Hey, I put some new shoes on,
And suddenly everything is right,
I said, hey, I put some new shoes on and everybody's smiling,
It's so inviting,
Oh, short on money,
But long on time,
Slowly strolling in the sweet sunshine,
And I'm running late,
And I don't need an excuse,
'cause I'm wearing my brand new shoes.
Paolo Nutini - New Shoes


Distanza:
16,763 km
Tempo:
1 19' 00''
Velocità media:
12,73 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.601,780
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3.070,174

domenica 2 agosto 2009

Tutto Lost in un post

La giornata è cominciata male e proseguita peggio così ho deciso di consolarmi sparandomi tutta la quinta stagione di Lost in un giorno solo. 17 puntate. 14 ore davanti allo schermo. Spero di riportare seri danni cerebrali e dimenticare tutto il resto. Grazie Fox! Segue il blogcast in diretta dal mio soggiorno.

5.01 – L’assenza e il vuoto.
Confesso di non aver visto per intero la quarta stagione però sono sicuro che a un certo punto qualcuno diceva “Dobbiamo spostare l’isola” e quella –boom- svaniva. Adesso si scopre che l’isola non si è mai spostata. Sono i suoi occupanti a farlo. Ma non di posto, bensì di tempo. Vedono un flash e si ritrovano nel futuro. Un altro flash e tornano indietro di mezzo secolo. Flash, flash, flash: chi ci capisce qualcosa è bravo. Nel frattempo, tre anni dopo essere tornati alla civiltà, Jack finalmente ricomincia a farsi la barba ed è pure in combutta con Ben. Hugo fugge con Sayid. I cattivi sparano sonniferi per elefanti. Qualcuno vuole portar via Aaron a Kate e Sun non è più la suorina cortese della prima stagione ma una dark lady che progetta omicidi in compagnia di Charles Widmore, il padre di Penny, quella che era partita alla ricerca di Desmond che –ma tu vedi le coincidenze- si sveglia al suo fianco e comincia a farneticare di Faraday che in sogno gli avrebbe detto di cercare la madre a Oxford. Come inizio non c’è male, incasinato quanto basta. Dimenticavo: per salvare l’isola è necessario convincere tutti a tornarci. Ma poi salvarla da cosa e perché?

5.02 – La grande menzogna
Tre anni prima. I naufraghi decidono di non raccontare la verità. Hugo è contrario ma si adegua. Tre anni dopo. Hugo va in giro con Sayid privo di sensi e riceve consigli per la fuga da una poliziotta di quelle che vedi solo negli addii al celibato. Piccolo particolare: la poliziotta è Ana Lucia ed è morta da un pezzo. Ben spiega a Jack che mancano sei ore (a che cosa?). Dopo l’ennesimo flash, gli abitanti dell’isola tornano sulla spiaggia e qui vengono sterminati da una pioggia di frecce infuocate. Locke, intanto, è in una bara a Los Angeles e contemporaneamente vaga da solo per la giungla. Charlotte, l’antropologa coi capelli rossi, comincia a perdere colpi, e pure un po’ di sangue dal naso. Faraday è sempre più preoccupato e c’è una tipa incappucciata che si aggira in una cripta atteggiandosi come Judi Dench ma sembra solo Debby Reynolds in versione ipertrofica. A dentir lei, hanno settanta ore per raggiungere l’isola (ma non erano sei?)

5.03 – La bomba
Nuovo salto temporale e ciò che resta del cast si ritrova nel 1954 (alla abc devono aver capito che non c’era motivo per pagare tutta quella gente che stava sempre in secondo piano a fingere di fare qualcosa: sei attori bastano e avanzano). Charlotte, Faraday e Miles (il cinese dei cattivi) vengono catturati dagli uomini di Richard Alpert (ma questo c’era già nel ’54? cos’è, un high-lander?). Juliet, Saywer e Locke hanno la meglio su un paio di uomini in divisa verde che si definiscono “Gli illuminati” e parlano in latino (azz, ci mancava solo Dan Brown…). Richard chiede a Faraday di disinnescare una bomba atomica lasciata dagli americani ma lui fa appena in tempo a dirgli di sotterrarla che… FLASH il campo scompare e si ritrova da solo in mezzo a una radura.

5.04 – Il piccolo principe
Flash. 2004. Locke vede la luce uscire dalla botola. Sawyer vede Kate che aiuta Claire a partorire. Flash. Futuro. Il campo è distrutto e ci sono delle canoe. Flash. 1988. Mai mettersi in barca se stai saltando attraverso il tempo: passi da una giornata serena al mare in tempesta. Anche Miles comincia a perdere sangue dal naso. Tuoni. Pioggia. Fulmini e saette. C’è un naufrago che galleggia su una porta in mezzo alle onde. Kate Winslet alla fine di Titanic? Meglio: Jin, il marito di Sun, quello saltato in aria insieme a Michael (qualcuno sa dirmi cosa è capitato a Michael?). Viene avvistato dagli amici della Rousseau che non sono ancora impazziti. A Los Angeles, con una serie di intrighi che nemmeno Keyser Soze, Ben rimette insieme quattro dei sei supersttiti del volo 815 ma Kate e Sayid lo mandano a quel paese per cui non se ne fa niente, io ho un calo di zuccheri e inizio a sbocconcellare crostatine al cioccolato.

5.05 – Questo posto è la morte
Siamo ancora nel 1988. Jin parla come il cameriere del ristorante coreano vicino casa mia. I francesi sentono i numeri alla radio e decidono di raggiungere l’antenna (i numeri sono 4, 8, 15, 16, 23, 42: segnateveli, magari escono alla prossima estrazione del superenalotto). Solo che mentre vanno in giro per l’isola arriva il Mostro di Fumo che inizia a smembrare tutti quelli che gli capitano a tiro (ci mancava solo il mostro che poi non ho mai capito se sia un mostro vero o una qualche macchina programmata per la carneficina e, comunque, ho sempre pensato che fosse la cosa più stupida di tutta la serie). Un altro flash e Jin si ritrova un po’ più avanti nel tempo. I francesi sono ormai infetti e la Rosseau spara a Robert, il suo fidanzato (quello da cui aspetta una bambina che verrà poi rapita da Ben e cresciuta come se fosse sua figlia e poi lasciata uccidere perché in confronto a Lost le tragedie greche devono sembrare per forza una puntata dei teletubbies). Flash (già, un altro). Finalmente Jin incontra Sawyer, Juliet, Locke, Miles, Daniel e Charlotte e speriamo che si tengano tutti per mano che io non ce la posso fare a seguire tutti questi salti temporali se ognuno va pure per la sua strada. La rossa sta sempre peggio e sembra che ci sia un’epidemia di epistassi ma Locke se ne sbatte e vuole tornare all’Orchidea perché se tutto è cominciato lì allora è lì che deve finire. Magia: Charlotte si ricorda di saper parlare in coreano e pure di essere cresciuta sull’isola e di aver incontrato Faraday quando era una bambina e che lui le aveva detto di andarsene e non tornare mai più. Poi muore, ma questo non significa che non la rivedremo in chissà quanti flashback, flashforward e nei deliri di Hugo. Un altro flash. Locke finisce sotto terra (ma non vi avevo detto di tenervi per mano?!?) dove arriva Christian, il defunto padre di Jack che gli dice di girare la ruota, andare da Eloise Hawking a Los Angeles e riportare tutti indietro. Nel presente succede un po’ di roba ma chissenefrega. Datemi il bottiglione di Coca che ho sete.

5.06 – 316
Ho un Déjà vu: Jack col vestito buono che si sveglia in mezzo alla foresta. Siamo tornati al primo episodio? 46 ore prima. Eloise Hawking è la Debby Reynolds grassoccia ed è pure la madre di Faraday. Nella cripta c’è un enorme pendolo che segna la posizione dell’isola che non è mai ferma ma si sposta continuamente nel tempo e nello spazio per cui non bisogna cercarla dove si trova ma dove si troverà. In questo caso, basta salire sul volo Ajira 316 da Los Angeles a Guam e ricreare esattamente le condizioni della volta prima. I sei a bordo, un cadavere nella stiva e casse cariche di sfiga. Sai che ci vuole… Evidentemente poco perché due scene dopo sono tutti a bordo dell’aereo. Hugo con una chitarra (quella di Charlie?), Sayid ammanettato a una tipa esotica, Kate senza Aaron, Sun in tenuta da lavoro, Jack col vestito da funerale e Locke nella bara. Ben si imbarca all’ultimo minuto con la faccia tumefatta e il pilota che augura buon viaggio è Frank Lapidus (ovvero colui che doveva pilotare l’Oceanic 815 la prima volta). Ovviamente gli sceneggiatori non spiegano come mai tutti abbiano deciso di salire e io non vi spiegherò come sono riuscito a ingoiare 10 crostatine in meno di due ore.

5.07 - Vita e morte di Jeremy Bentham
Locke gira la ruota e vince un viaggio di sola andata per il deserto della Tunisia dove viene recuperato dagli uomini di Widmore. Nessuno dei fantastici sei vuole tornare sull’isola (ovviamente siamo in flashback rispetto alla puntata precedente) e il nostro pelato, mercenario mancato barra ex paraplegico decide di suicidarsi (allora il suo è un vizio!). Arriva Ben che lo fa desistere. Poi però ci ripensa e lo strangola con le sue mani. Così Locke finisce in una cassa da morto. La cassa viene imbarcata su un aereo. L’aereo precipita sull’isola e come Lazzaro Locke si alza e cammina. Forse non è la puntata migliore della stagione oppure sono io un po’ stanco

5.08 – LaFleur
Flash. Di nuovo Sawyer e compagni. Flash. In riva al mare c’è un’enorme statua di pietra. Sembra il temila avanti Cristo. Flash. Nessuno ha più nausea, vertigini o mal di testa. L’isola ha smesso di saltare da un epoca all’altra (era ora!). Siamo negli anni 70. Ricompare Richard Alpert che adesso è a capo degli Ostili (quelli che prima venivano chiamati “illuminati” e che noi abbiamo conosciuto come “gli altri”). Dopo 30 anni non ha nemmeno una ruga per cui prevedo che sarà il prossimo testimonial della nota marca “perché io valgo”. Faraday teorizza che “Non importa cosa facciamo. Quello che è successo è successo”. Sawyer salva la brunetta di 24 e dice di chiamarsi LaFleur. Tre anni più tardi lo ritroviamo a capo della sicurezza del progetto Dharma (perché anche un truffatore può cambiare vita). Juliet ripara motori e mette al mondo bambini. Jin parla in inglese meglio della Regina Elisabetta e continua a cercare Locke ma trova solo Hurley, Kate e Jake che sono tornati sull’isola e pure indietro nel tempo. Secondo me Jack sta pensando di saltare addosso a Kate. In frigo dovrei avere dell’aranciata e una mezza quiche. Alla faccia dell’acidità di stomaco.
5.09 – Namaste
A quanto pare, per entrare in questo segretissimo progetto Dharma basta saper dire “namaste”. Anche Jack, Kate e Hugo ricevono il loro bravi pigiamini mentre quello sfigato di Sayid viene scambiato per un Ostile e schiaffato in prigione. Gli sceneggiatori ce l’hanno con me. E’ da sette ore che mi tocca vedere Sawyer con la pancetta (ridatemi il figaccione dello spot Davidoff) e adesso fa pure l’intellettuale snob che legge un libro ogni sera e tuba con Juliet (Ma come, bel tenebroso? Mi dimentichi Kate, l’amore della tua vita, per questa bionda sciapa?). Nel presente (che suppongo sia tre anni dopo il giro di ruota ma non sono sicuro) Sun e Frank raggiungono il villaggio degli Altri dove li aspetta Christian, il sempre defunto ma iperattivo padre di Jack, secondo cui dovranno fare un lungo viaggio. Scommettiamo che li manda indientro nel tempo?

5.10 – Lui è il nostro te
Piccoli mostri crescono. In flashback si vede Sayid da piccolo a Tikrit. Passatempo preferito: ammazzare animali, perché certi talenti bisogna coltivarli fin da bambini. Nel 1977 un piccolo Ben in versione Harry Potter con gli occhiali e la frangetta porta sandwich di contrabbando al prigioniero mentre studia per diventare Lord Voldmort. “Il nostro te” è un fricchettone del Dharma che ha la faccia da impiegato del catasto e si diverte a torturare il suo omologo iracheno. Vi risparmio cosa succede in mezzo e vi dico subito che Sayid è tornato sull’isola solo per sparare a Ben dodicenne così che non possa nuocere in futuro. Già, magari fosse possibile uccidere il diavolo…

5.11 – Quel che è stato è stato
Juliet si ricorda di essere un medico e cerca di salvare Ben. Kate gli dona pure il suo sangue. Ma io dico, brutte gatte morte fulminate che non siete altro, vi siete bevute il cervello? Questo è il pazzo psicopatico che ha provato a uccidervi un milione di volte e voi decidete di fare le crocerossine senza macchia che per carità è un bambino e bisogna risparmiargli la vita? Come avete detto? Se lui muore adesso poi non sapete cosa fare per tutta la sesta stagione? Avete ragione. Ma dovevate proprio affidarlo agli altri perché lo portassero nel sacro tempio di Gardaland per essere curato da una forza misteriosa che cancella la memoria e distrugge l’innocenza? Inizio a essere un po’ stanco. Qui ci vuole ghiaccio, latte e nescafè.

5.12 – Ciò che è morto è morto.
Se gli autori continuano a fare titoli come questo propongo di cambiare il nome della serie da “Lost” a “tautologia”. 1977. Ben è guarito. (continua)

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Distanza:
19,220 km
Tempo:
1 38' 00''
Velocità media:
11,77 km/h

km corsi negli ultimi 6 mesi:
1.607,124
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3.066,319



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